Legacy Kerr

Eccomi.
Il mio nome è Caroline. Caroline Kerr.



Ho appena compiuto 20 anni. Si, lo so. Anche voi starete pensando che sia più grande. Bhè, ormai è un'abitudine.
Ho appena raggiunto SimCity, dove con l'eredità lasciatami dal mio caro nonnino ho acquistato una casetta in Zona industriale.

L'essere più adulta non è un fattore che riguarda soltanto l'aspetto. E avrete modo di capirlo.



La prima persona che incontro è il il postino teen della zona. Bhè, speriamo che qui non abbiano tutti la sua stessa aria disinteressata.

Ho cercato soltanto di estorcergli qualche informazione del posto, e mi ha liquidata, dicendo qualcosa come "Comitato di Benvenuto".

In realtà non era solo un modo per liquidarmi.



Nina: "Ciao, Benvenuta a SimCity!"

Nina Caliente e l'altro signore dal nome strano, sembravano prendere molto sul serio la loro appartenenza al "Comitato", mentre il terzo, dall'aria disinteressata, di gran lunga maggiore a quella del postino, era un certo Naite.



Li feci accomodare dentro. La casa era di nuovissima costruzione, arredata solo in parte. L'acquisto di quella "parte" aveva comportato spendere fino al minimo centesimo. E questi tutto avevano tranne che la competenza per un Comitato.

Nina: "Qui la vita è difficile, non molti riescono a trovare un lavoro. L'integrazione è complicata.."
Naite: "Tutte stronzate".

La Rossa e l'altro tipo trovarono subito una scusa per andare via. Probabilmente i panini che avevo "tentato" di preparare non erano di loro gradimento.



Sembra incredibile ma solo in quel momento riuscì ad accorgermi del fascino di Nei..emh, Naite.

Ho bisogno di qualche grado di più agli occhiali! pensai.

Naite: "Chiamami se hai bisogno di qualsiasi cosa, e dico
davvero".
Mi fece l'occhiolino e posò sul tavolo un biglietto, il suo numero pensai.
Ma ci provava?

Una volta uscito quel ragazzo divino, diedi una ripulita alla cucina.

Non avevo più un centesimo, e poichè bisognava mangiare decisi di cercare un lavoro. Trovai un impiego nella carrira sportiva, anche se con una paga misera e orari sacrificanti.



Per non parlare poi di quanto era umiliante indossare la divisa e rappresentare una mascotte urlante tutti i santi giorni.



Ingenti spese e salate bollette iniziavano a farsi sentire. E la misera paga diventava insufficiente.



Nonostante riponevo nel lavoro tutti i miei sforzi, non ottenevo ottimi risultati, e il tornare a casa sfinita non aiutava affatto.



Durante il primo giorno settimanale libero dal lavoro, mentre davo una sistemata alla casa che non conosceva più la decenza dell'ordine, ebbi un'idea.
Chi dice che pulire è nocivo si sbaglia..eh modestamente..



Alzai subito la cornetta e composi l'unico numero presente in Rubrica.
Naite mi era sembrato disponibile.
Bhè, non rispose nessuno e svanì così anche il mio modesto entusiasmo.



La giornata proseguì tetra, fino a quando arrivata sera non sentì bussare rumorosamente alla porta. Daltronde il citofono era inesistente-.-
Ebbene si, era il caro Naite, che probabilmente aveva ricevuto il mio avviso di chiamata.



Lo feci accomodare, preparai dei gustosissimi panini, guadagnando così il mio secondo punto di cucina.

E quando si dice il destino, lui cercava un appartamento e io cercavo un coinquilino con cui dividere le spese.
Parlammo tutta la serata, la sua compagnia era piacevole e in più conosceva benissimo SimCity.
Entrambi riuscimmo a soddisfare le nostre ricerche, lui trovò la casa e io il mio coinquilino.

Era davvero efficiente e responsabile, infatti ottenne presto una promozione.

Il nostro rapporto si stava evolvendo. Vivendo insieme iniziammo a conoscerci, ma conoscerci sul serio.
Grazie a Lui iniziati a capire la vera SimCity, un posto davvero fantastico.
Andavamo insieme ovunque, era come se fosse la mia guida permanente. E che guidaa..



Ogni tanto mangiavamo in qualche locale di zona, andavamo in palestra..chiunque ci vedesse era convinto che stessimo insieme.
In fondo, a me non sarebbe dispiaciuto.

In seguito arrivò la mia tanto attesa promozione. Che non fu l'unica novità ..



Infatti io e Naite finalmente stavamo insieme. E non solo metaforicamente.